Domus

Prima di tutto, visione The vision, first of all

pingere sulla tecnologia, sul digitale, non solo per promuovere prestazioni, efficienza e velocità ma perché è necessario per il clima, per l'ambiente, per contenere i consumi di suolo ed energia. Se quando si attraversano periodi difficili per gli investimenti si può anche fare a meno dei vantaggi che le nuove tecnologie hanno su performance e su funzionalità estese di infrastrutture e impianti, non si può invece rinunciare agli obiettivi di riduzione degli impatti sull'ambiente, conseguibili proprio con gli esiti delle più recenti ricerche su tecnologia e digitale. Né sono possibili rinvii. Gli esperti ci ripetono tutti i giorni che stiamo scivolando su un piano sempre più inclinato. Dobbiamo field che per il . La manifattura è già molto più avanti, avendo iniziato da tempo a ottimizzare e innovare con visione, progetti e investimenti rilevanti. Quali le azioni necessarie? Chi ha il compito di individuare le caratteristiche di un'opera infrastrutturale deve definire, attraverso tutte le competenze necessarie, requisiti prestazionali minimi e coerenti in ambiti molto più larghi di quanto si è fatto sino ad ora. Per questo serve prima di tutto visione. Ai requisiti minimi della domanda devono poi corrispondere approcci progettuali che azzerino i compromessi nella risposta, proprio rispetto ai requisiti. La ricerca che svolge setacciando il mondo intero per trovare progetti e opere che abbiano ridotto, se non azzerato, i compromessi, con layout efficienti, con qualità architettonica, con innovazione tecnologica, mette in luce numeri scarsi e uno spazio di miglioramento di dimensioni ancora troppo grandi rispetto alle urgenze su clima e ambiente che non ci stanchiamo di ribadire. Tecnologie del futuro applicate accanto a tecnologie obsolete, veri e propri virtuosismi nell'impiego del digitale accanto a dimensionamenti errati, layout e configurazioni volumetriche insensate per infrastrutture fisiche, evidenziano che si sta ancora progettando e costruendo con criteri e strumenti spesso inadeguati. Serve un impegno straordinario nella formazione per costruire un ecosistema al passo con l'accelerazione di domanda e di disponibilità di nuove tecnologie. Serve lavorare a ricerca e formazione ancora più mirata a scuola e serve più formazione e qualificazione sia nelle aziende, sia nel pubblico, con percorsi di e coerenti con i traguardi che proprio le nuove tecnologie già mettono a disposizione. E serve più collaborazione fra pubblico e privato, per alzare l'asticella dei requisiti e indurre l'azzeramento dei compromessi che minano l'adeguatezza della risposta fornita dai progetti. Le nostre ricerche dicono che il denaro necessario per queste azioni c'è.

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