Quando nessun leader europeo mostra la statura – etica, culturale e politica – per intervenire fra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, quando l’informazione sulla crisi eurasiatica si cristallizza nei vezzi da gauche caviar dei salottini televisivi, quando bambini e innocenti vengono trucidati in nome di sofismi che sanno solo di testosterone, la nostalgia di Giuseppe Tucci diventa un dolore lancinante.
Archeologo, esploratore, viaggiatore di mondi antichi e contemporanei, Tucci riuniva talenti profondi quanto diversi. Una conoscenza sterminata, un coraggio fisico non comune, la tempra morale e la padronanza delle moltissime lingue, dialetti e culture del Medio ed Estremo Oriente dove, dal 1930 al 1964, compì più di 30 favolosi viaggi.
La sua biografa ufficiale, Alice Crisanti, ha definito quelle spedizionieuropee.