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Mario Cucinella, provocazione e continuità

“Certo che mi piacciono Mantegna e Raffaello, ma è l’arte contemporanea ad appassionarmi. Francis Bacon, soprattutto”. Architetto e designer di lungo corso, simbolo del pensiero sostenibile, Mario Cucinella ha idee molto chiare sull’arte. “Bacon ti turba, ti stravolge l’anima. Non so se si possa definire così, ma lo percepisco come un figurativo trasfigurato. Anche Mark Rothko è destabilizzante. Due soli colori, eppure ti rapiscono facendoti immergere in un concetto spaziotemporale che intorno a te non esiste, madi Paolo Uccello deve essere mia, anche solo per dieci minuti. La modernità di quell’opera, le linee che s’incrociano, lance, figure dipinte che evocano movimenti decisi: percepisci tutte le urla, la forza, i rumori”. È emozionato, ma si ferma, per spiegare come uno dei suoi lavori più celebrati trovi ispirazione nel Barocco. “Il mio grande amore è la chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane a Roma, un’opera straordinaria del Borromini. L’entrata è proprio sulla strada. Che coraggio in quella facciata. La cosa più potente, però, è la luce al suo interno, una dimensione spirituale che difficilmente trova paragoni. Dall’ispirazione barocca è nato il mio progetto della chiesa di Santa Maria Goretti a Mormanno: un volume unico, con una specie di velario traslucido al suo interno alto più di quattro metri, da cui la luce filtra facendoti entrare in una dimensione concentrata sulla spiritualità. L’idea era quella di recuperare le geometrie e le curve delle chiese barocche. Quel velario ricorda i panneggi delle vesti dei pittori barocchi e le pareti seguono con armonia quelle conche di ombre e luci. Il tentativo era agganciarsi alla storia senza perderla”. Cucinella si ferma, in un silenzio che sa di conclusione. “Non credo sia giusto essere sempre dirompenti, per questo non amo gli olandesi: partono dal principio che bisogna esserlo, indipendentemente dai luoghi. Non sono sicuro che la strada giusta sia essere provocatori a tutti i costi, perché la provocazione la ritrovi anche e soprattutto nella continuità. Come il legame che ho cercato tra il Barocco e la chiesa di Mormanno”.

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